JA Consulting https://www.jaconsulting.it/ Tue, 03 Nov 2020 10:03:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.jaconsulting.it/wp-content/uploads/2022/10/cropped-logo-ja-04-32x32.png JA Consulting https://www.jaconsulting.it/ 32 32 Instagram Reels: pro e contro della nuova funzione https://www.jaconsulting.it/2020/11/03/instagram-reels-pro-e-contro-della-nuova-funzione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=instagram-reels-pro-e-contro-della-nuova-funzione https://www.jaconsulting.it/2020/11/03/instagram-reels-pro-e-contro-della-nuova-funzione/#respond Tue, 03 Nov 2020 10:03:41 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=394 Ecco nel dettaglio le caratteristiche dell’ultimo nato in casa Facebook, a confronto con TikTok e Instagram Stories nella marketing strategy Reels è uno dei nuovi formati per i contenuti Instagram, che ti consente di condividere video di 15 secondi (e ora fino a 30 secondi), in stile TikTok, nell’apposito feed della sezione Esplora. Si tratta di una […]

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Ecco nel dettaglio le caratteristiche dell’ultimo nato in casa Facebook, a confronto con TikTok e Instagram Stories nella marketing strategy

Reels è uno dei nuovi formati per i contenuti Instagram, che ti consente di condividere video di 15 secondi (e ora fino a 30 secondi), in stile TikTok, nell’apposito feed della sezione Esplora. Si tratta di una delle tante strategie di Facebook, proprietario di Instagram e WhatsApp, per implementare piattaforme o strumenti che “mancano all’appello” tra i social e servizi di chat già in suo possesso.

Stavolta, Instagram vuole competere con TikTok, che è particolarmente popolare tra la Gen Z  (la generazione che va dai nati nel 1997 ai teenager di oggi) come piattaforma di condivisione video, e che già nell’ottobre 2019 aveva largamente superato i 500 milioni di iscritti, con una platea globale che, oggi, dall’Asia attraversa l’Europa e raggiunge gli Stati Uniti.

Lanciati per la prima volta in Brasile alla fine del 2019, gli Instagram Reels sono ora disponibili su iOS e Android in oltre 50 Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Giappone. Molti creator stanno sperimentando Reels, pur mantenendo la loro presenza su TikTok.

Tra i marchi che hanno già aderito ci sono Sephora (cosmetici), Walmart (catena statunitense di vendita al dettaglio) e Beardbrand (toeletta da uomo).

Reels e Tik Tok, differenze e similitudini

TikTok è nato in Cina nel 2016 col nome di Douyin. Inizialmente era stato commercializzato anche col nome di “Musical.ly” nel 2014, quando Alex Zhu e Luyu Yan lo crearono a scopo educativo. Musical.ly era destinato agli adolescenti e comprendeva musica, video, suoni e voci da doppiare. Includeva anche Live.ly, piattaforma per lo streaming video. Nel 2017 l’azienda cinese ByteDance, sviluppatrice dell’aggregatore di notizie Toutiao, acquistò Musical.ly unendola a Tik Tok, e mantenendo quest’ultimo come nome commerciale.

Facebook non è riuscito ad acquisire la piattaforma, e ha quindi puntato su qualcosa di simile, i Reels, che grazie all’integrazione con Instagram hanno portato molti dei contenuti del Tik Tok occidentale (Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda) su questa piattaforma. Spesso, nei Reels si nota il marchio di TikTok, proprio perché molti dei contenuti dell’app sono stati “travasati” in Reels.

Reels VS Instagram Stories

I Reels e le Instagram Stories sono simili per formato (verticale, 16:9), ma hanno caratteristiche molto diverse. Per creare un Reel, è sufficiente accedere alle Stories e scorrere in basso fino alla voce “Reels”.

Chi è abituato alla pagina “Per te” di TikTok, su Instagram troverà un “punto di atterraggio” nella parte superiore della scheda Esplora. Basta toccare il primo Reel in alto per accedere all’intero feed Reels.

Con questa nuova aggiunta, Instagram ora presenta cinque formati diversi per i contenuti: post, Stories, Live, IGTV e Reels. In merito a Reels, alcuni utenti segnalano una maggiore copertura e coinvolgimento, anche quando condividono gli stessi contenuti usando altri formati su Instagram.

Reels pro e contro

Ma come funzionano, nel dettaglio, i Reels? Vediamo insieme alcuni pro e contro.

I PRO di Instagram Reels

  • Reels offre diversi strumenti di modifica con effetti AR (realtà aumentata), controlli di velocità e l’opzione per allineare più clip e ottenere transizioni più nitide.
  • I Reels possono essere condivisi su Esplora e dalle Stories. Quando carichi un Reel, puoi anche pubblicarlo nel tuo feed. Tutti i Reel appariranno in una sezione dedicata del tuo profilo, come accade per IGTV. Inoltre, garantiscono maggiori strumenti di condivisione
  • Se includi un audio originale (suoni registrati nel video), l’audio verrà attribuito a te e altri utenti potranno utilizzarlo per creare nuovi Reels.
  • Chi vuole utilizzare Reels nella strategia di marketing deve tener presente che, in genere, le nuove funzioni danno la priorità ai contenuti che veicolano, e questo vale anche per Instagram Reels.
  • Come per i post, puoi usare fino a 30 hashstag, 2.200 caratteri.
  • Si tratta di uno strumento ottimo per il remarketing, perché aiuta la creazione di segmenti di pubblico in target.

I CONTRO di Instagram Reels

  • Tuttavia, non è ancora possibile programmare i propri Reels.
  • A differenza di TikTok, su Reels i video, possono durare fino a 30 secondi.
  • Proprio come le Stories a cui siamo abituati, spariscono dopo 24 ore se non li inserisci nel tuo feed, mentre su TikTok restano visibili nei profili e nei suggerimenti.
  • Su TikTok gli utenti possono “duettare” tra loro e caricare i brani direttamente nell’app, mentre su Reels queste funzioni non sono supportate.
  • Non puoi aggiungere collegamenti esterni o link “swipe”.
  • Attualmente, le uniche statistiche che puoi vedere sono Views, Mi piace e Commenti. Gli Insights di TikTok risultano molto più completi per il profilo e i singoli post.

Controversie

La storia di Reels e TikTok non è priva di numerose controversie. Il 2 luglio 2020, il gruppo di hacktivisti Anonymous ha denunciato la pericolosità dell’app:

Cancellate TikTok in questo stesso momento e se conoscete qualcuno che lo usa, spiegategli che non è nient’altro che un malware nelle mani del governo cinese, intento in una colossale operazione di sorveglianza di massa“.

Tanto che numerosi divieti in Europa, India e Stati Uniti hanno iniziato a diffondersi, per culminare il 6 agosto, quando Trump ha firmato due ordini esecutivi che vietano le “transazioni” statunitensi con TikTok e WeChat alla sua società madre, ByteDance, come annunciato da AP News. Sempre nell’agosto 2020, Facebook ha presentato ufficialmente Reels.

Il 17 agosto 2020, inoltre, Oracle è entrata nella corsa per acquisire TikTok, mentre lo stesso TikTok ha annunciato, come apparso anche su Reuters, che intende avviare un’azione legale per contestare il divieto degli ordini esecutivi USA.

Reels è utile?

In sostanza, la nuova funzionalità di Instagram dovrebbe offrire un’alternativa a TikTok come, a suo tempo, avvenne per le Instagram Stories rispetto a Snapchat. Ma gli imprenditori continuano a chiedersi: “Vale la pena investire nei Reels per il piano di marketing? E in che misura?“.

Generalmente, quando una funzionalità è stata lanciata da poco offre maggiori prospettive di crescita, pur con tutte le limitazioni che Reels presenta ancora rispetto a TikTok. Inoltre, se hai un eCommerce e vuoi che gli utenti ti seguano in vario modo senza lasciare la piattaforma, concludendo l’acquisto prodotti, Reels potrebbe esserti utile per ampliare il potenziale pubblico. Anche molti influencer hanno già cominciato a usarlo con successo, quindi potrebbe entrare nella tua strategia in quest’ottica specifica.

Se sei in dubbio, l’unica soluzione è testarlo e confrontarlo con TikTok per individuare lo strumento migliore per te.

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Natale 2020: tips per una strategia efficace durante la pandemia https://www.jaconsulting.it/2020/10/28/natale-2020-tips-per-una-strategia-efficace-durante-la-pandemia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=natale-2020-tips-per-una-strategia-efficace-durante-la-pandemia https://www.jaconsulting.it/2020/10/28/natale-2020-tips-per-una-strategia-efficace-durante-la-pandemia/#respond Wed, 28 Oct 2020 11:43:21 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=384 È arrivato il momento per i marketer di progettare le campagne natalizie di quest’anno, analizzando i cambiamenti nelle previsioni di acquisto dei consumatori Sentite anche voi nell’aria quel profumo di biscotti allo zenzero? Avete già sentito passare alla radio “All I want for Christmas is you”? State cercando di ricordare se le decorazioni sono chiuse in […]

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È arrivato il momento per i marketer di progettare le campagne natalizie di quest’anno, analizzando i cambiamenti nelle previsioni di acquisto dei consumatori

Sentite anche voi nell’aria quel profumo di biscotti allo zenzero? Avete già sentito passare alla radio “All I want for Christmas is you”? State cercando di ricordare se le decorazioni sono chiuse in cantina o in garage?

Se la risposta è sì, allora ci siamo: è arrivato il momento di prepararsi al Natale!

Sicuramente state pensando “ma mancano ancora due mesi” però sappiate che, per un marketer, questo è il momento giusto per progettare la campagna natalizia

Una campagna che, quest’anno, sarà ancora più difficile da pianificare per colpa dei continui cambiamenti causati dalla pandemia di Covid19, che rendono incerto il futuro di tutti, dai consumatori ai brand.

Da dove iniziare?

Prima di tutto, è fondamentale analizzare i dati per capire quali sono le previsioni di acquisto da parte dei consumatori.

Secondo una ricerca condotta a giugno negli Stati Uniti e nel Regno Unito da GlobalWebIndex, il 44% dei consumatori afferma che prevede di spendere più o meno la stessa cifra degli anni scorsi per gli acquisti di Natale di quest’anno, mentre un terzo dei consumatori prevede inoltre di acquistare i regali di Natale in anticipo per risparmiare.

L’anno scorso, una media del 54% dei consumatori globali ha acquistato qualcosa durante un mega evento di svendita mentre più del 43% ha fatto acquisti durante il Black Friday.

Quest’anno invece grazie a nuova ricerca di Rakuten Advertising condotta su 8.673 adulti in tutto il mondo, sappiamo che che il 57% dei consumatori intende acquistare qualcosa durante le giornate promozionali, nonostante il 40% ammetta una diminuzione del reddito familiare a causa di Covid19.

Possiamo quindi prevedere che anche per il 2020 momenti come il Black Friday e il Cyber Monday che si terranno alla fine di Novembre saranno fondamentali per gli acquisti natalizi dei consumatori.

eCommerce al primo posto

Dalla stessa ricerca emerge che, a livello globale, il 58% dei consumatori preferisca fare acquisti online piuttosto che in negozio (42%). Nello specifico, la generazione che predilige l’eCommerce è la GenZ (52%) seguita dai Millennial (48%).

Senza dubbio questa tendenza è dettata anche dalla costante preoccupazione per la propria salute da parte dei consumatori, con un terzo degli acquirenti (32%) che afferma di voler evitare di stare in mezzo a grandi folle – esempio in un centro commerciale – pensiero che spinge i consumatori a fare acquisti online.

Questi dati suggeriscono quindi che lo shopping natalizio di quest’anno avverrà principalmente su piattaforme di eCommerce e social media, tendenza accelerata senza ombra di dubbio dalle conseguenze della pandemia di Covid19.

Natale 2020: l’importanza del self-care in tempo di crisi

Un altro aspetto da non sottovalutare, sottolineato nello studio “The 2020 Facebook Holiday Package” pubblicato appunto da Facebook, è l’importanza del self-care durante la pandemia di Covid19.

Sono sempre di più, infatti, le persone che in momenti di incertezza, di crisi e di difficoltà in generale cercano in qualche modo di consolarsi e di rimanere positive concedendosi qualche auto-regalo.

Vediamo infatti come una media del 74% degli acquirenti globali intervistati cerca regali per se stesso durante le festività natalizie, oltre che per gli altri ovviamente.

Recensioni e UGC guidano le decisioni di acquisto

Un articolo pubblicato da Internet Retailing consiglia inoltre di prestare particolare attenzione alle recensioni e ai contenuti creati dagli utenti, in relazione a un prodotto o servizio.

Sembra che Luglio abbia registrato uno dei più alti tassi di interazione con gli UGC, evidenziando che gli acquirenti sono influenzati da recensioni, foto, domande e risposte dei clienti durante il processo di acquisto online.

Il 48% dei consumatori afferma infatti che prediligono per i loro acquisti i brand che rispondono alle recensioni degli utenti. 

Quali sono i principali takeaway del Natale 2020 per i brand?

  • Pianificare una mini-strategia in occasione del Black Friday e del Cyber Monday per anticipare i bisogni dei consumatori ed arrivare preparato al Natale.
  • Investire maggiormente nell’eCommerce e nello shopping online, senza dimenticare totalmente l’esperienza in-store. Infatti, per adattarsi alle nuove aspettative, le aziende dovrebbero considerare il BOPIS (Buy Online, Pick-up in Store) per agevolare i consumatori e rendere più facile lo shopping dell’ultimo minuto.
  • Concentrarsi sui bisogni di auto-compiacimento dei consumatori e offrire prodotti o esperienze in grado di soddisfarli.
  • Considerare gli UGC nella strategia di comunicazione natalizia, dato che per gli acquirenti si tratta di un contenuto fondamentale per prendere decisioni di acquisto.

In generale il 2020 è stato un anno assurdo e continuerà ad essere imprevedibile anche nei suoi ultimi mesi. Per questo i brand dovranno comunque continuare a prestare attenzione a tutti i cambi improvvisi nelle abitudini dei consumatori per adattare rapidamente la loro strategia Natalizia.

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La regola dei 15 secondi: ecco perché gli utenti lasciano il tuo sito https://www.jaconsulting.it/2020/09/18/la-regola-dei-15-secondi-ecco-perche-gli-utenti-lasciano-il-tuo-sito/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-regola-dei-15-secondi-ecco-perche-gli-utenti-lasciano-il-tuo-sito https://www.jaconsulting.it/2020/09/18/la-regola-dei-15-secondi-ecco-perche-gli-utenti-lasciano-il-tuo-sito/#respond Fri, 18 Sep 2020 13:08:08 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=372 Cosa sapere e gli errori da non commettere per evitare la fuga immediata dei visitatori dalle pagine del tuo sito web Qual è il tempo medio di permanenza di un utente su una pagina web? Circa 15 secondi. Ed è anche il tempo che hai a disposizione per catturare la sua attenzione e far sì che […]

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Cosa sapere e gli errori da non commettere per evitare la fuga immediata dei visitatori dalle pagine del tuo sito web

Qual è il tempo medio di permanenza di un utente su una pagina web? Circa 15 secondi.

Ed è anche il tempo che hai a disposizione per catturare la sua attenzione e far sì che continui a  esplorare il tuo sito più in profondità.

La “regola dei 15 secondi” di cui parlava Jakob Nielsen già diversi anni addietro, consiste proprio in questo: se non hai generato interesse in questo breve lasso di tempo, probabilmente non lo farai più.

Basta davvero poco perché un utente lasci una pagina web, dai tempi di caricamento troppo lunghi ai contenuti poco d’appeal.

Per valutare se il tuo sito è costruito in maniera efficace sotto ogni aspetto (visual, content, design) la metrica che devi sempre monitorare è la frequenza di rimbalzo.

Cos’è la frequenza di rimbalzo

Si tratta di una delle metriche più importanti per Google Analytics, che misura la percentuale di persone che abbandonano il tuo sito dopo aver visitato una sola pagina, senza svolgere alcuna azione.

Un utente “rimbalza” fuori dal sito quando non c’è stato alcun coinvolgimento e/o non ha trovato ciò che cercava. Si può dire che quanto più alta sarà la frequenza di rimbalzo, tanto meno efficace sarà il funzionamento del sito in questione.

Naturalmente, è bene considerare le diverse casistiche, che variano da settore a settore. Se si parla di un sito a scopo d’informazione, il fatto che un utente termini la navigazione dopo aver visitato una sola pagina, non è necessariamente un indicatore negativo.

Ma nel caso in cui la struttura del sito presupponga un’interazione, allora potrebbe esserci qualcosa che stai sbagliando.

La creazione di contenuti di qualità è importante non solo per catalizzare l’attenzione del lettore, ma anche per guadagnare credibilità agli occhi del motore di ricerca.

La frequenza di rimbalzo, infatti, non costituisce di per sé fattore di ranking perché l’algoritmo di Google non utilizza i dati di Analytics; ma se l’utente abbandona il tuo sito per tornare ai risultati di ricerca, ecco che il discorso cambia e quel tipo di rimbalzo potrebbe penalizzare a livello di indicizzazione.

Secondo YOAST la frequenza di rimbalzo può rappresentare un campanello d’allarme sotto tre aspetti:

  • la qualità è bassa: non c’è niente che inviti a impegnarsi
  • il pubblico non corrisponde allo scopo della pagina, quindi non ci sarà interazione
  • i visitatori non hanno trovato quello che stavano cercando

Una pessima user experience

Molto spesso un’alta frequenza di rimbalzo è dovuta a una cattiva esperienza di navigazione.

Un design scadente, che offre troppe opzioni e risulta dispersivo, oppure con dei tempi di caricamento lentissimi, equivalgono all’abbandono della pagina.

Hubspot ha pubblicato le linee guida per un design efficace:

  • Semplicità: eliminare ogni elemento non essenziale
  • Gerarchia: organizzare gli elementi in base alla rilevanza
  • Navigabilità: creare un percorso di navigazione semplice e ovvio
  • Coerenza: l’aspetto deve essere uniforme in tutto
  • Accessibilità: il sito deve essere accessibile da tutti i dispositivi
  • Convenzionalità: usare sempre elementi che le persone conoscono
  • Credibilità: saper anticipare il search intent
  • Centralità dell’utente: monitorare le risposte degli utenti agli elementi del sito per ottenere la migliore UX.

Più il sito risulterà user friendly, minore sarà il rimbalzo. Usabilità e disponibilità sono i fattori chiave per aumentare il tempo di permanenza: se il sito non è ottimizzato per tutti i tipi di dispositivi, elementi come collegamenti interrotti o mancanza di reattività mobile potrebbero essere deleteri se stai cercando di convertire un visitatore in un lead.

L’assenza di interazioni

Un escamotage che viene usato per aumentare il traffico, è quello di registrare nomi di dominio con storpiature di nomi di siti molto cliccati  (“yuotube.com” o “faecbook.com”) prevedendo gli errori di battitura più comuni degli utenti e “sottraendo” una fetta di utenza al sito originale.

Peccato che poi il tempo di permanenza sulla pagina non supera quasi mai i 30 secondi.

Un nome di dominio fuorviante o acchiappa click possono essere fattori di abbandono, poiché quando l’utente arriva sul sito non ci mette molto a rendersi conto di non trovarsi dove dovrebbe.

Se l’utente arriva su una pagina e non trova ciò che cerca, abbandona in pochi secondi, ma lo stesso avviene quando le informazioni sono troppe.

Un surplus di informazioni non solo farà impennare il rimbalzo ma risulterà anche penalizzante dal lato SEO.

Le informazioni ridondanti sono sempre sinonimo di cattiva navigazione: il focus principale non deve mai essere seppellito da altre informazioni superficiali.

Contenuti non aggiornati o illeggibili aumentano la frequenza di rimbalzo

Per aumentare il tempo di permanenza e invogliare l’utente a continuare ad esplorare il tuo sito devi essere una “fonte autorevole” nel tuo settore.

Ciò significa che i tuoi contenuti dovranno essere pertinenti, aggiornati e fatti per intercettare l’esigenza del momento.

Se stai proponendo post datati, i visitatori potrebbero rimbalzare via anche solo guardando la data. Anche se i dati sono ancora rilevanti, sono i contenuti recenti che ti danno credibilità agli occhi del pubblico.

Anche se si tratta solo di aggiornare numeri e statistiche, è importante non trascurare quest’aspetto.

Oltre a trasmettere conoscenza ed esperienza nel settore, i contenuti devono essere leggibili. Niente scoraggia la lettura più di un muro di testo, scritto senza variazioni di carattere e/o spazi bianchi.

È sempre consigliabile inserire blocchi di testo, che siano intervallati anche da immagini e che lascino alla pagina un po’ più di respiro.

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Strategie per aumentare in modo organico la follower base di Instagram https://www.jaconsulting.it/2020/08/28/strategie-per-aumentare-in-modo-organico-la-follower-base-di-instagram/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=strategie-per-aumentare-in-modo-organico-la-follower-base-di-instagram https://www.jaconsulting.it/2020/08/28/strategie-per-aumentare-in-modo-organico-la-follower-base-di-instagram/#respond Fri, 28 Aug 2020 09:09:24 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=355 Un mix strategico a base di engagement, awareness e contenuti di qualità può aiutare ad ottenere nuovi follower organici Passano gli anni, cambiano i trend, Mark Zuckerberg rilascia nuove feature per le sue piattaforme, ma il problema principale dei marketer rimane sempre uno: come faccio ad aumentare la follower base del profilo Instagram del mio brand? […]

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Un mix strategico a base di engagement, awareness e contenuti di qualità può aiutare ad ottenere nuovi follower organici

Passano gli anni, cambiano i trend, Mark Zuckerberg rilascia nuove feature per le sue piattaforme, ma il problema principale dei marketer rimane sempre uno: come faccio ad aumentare la follower base del profilo Instagram del mio brand?

Purtroppo per Instagram, al contrario di Facebook, non è mai esistita un’opzione di advertising pensata per raggiungere direttamente questo obiettivo

Per molti brand, ma soprattutto per parecchi influencer, al principio l’unica alternativa è stata quella di acquistare fake follower per “gonfiare” la propria fanbase, ma sappiamo tutti benissimo quanto sia una mossa sbagliata e assolutamente inutile.

Esiste quindi un modo per aumentare in modo organico la follower base di Instagram?

Non c’è un unico modo predefinito per riuscire ad ottenere organicamente nuovi follower per il proprio profilo, ma esistono diverse strategie che combinando engagement, awareness e contenuti di qualità possono aiutare ad aumentare la propria fanbase.

Vediamo insieme quali sono le sei tattiche più utilizzate per raggiungere questo obiettivo.

#1 Pubblica regolarmente e negli orari migliori

Partiamo dalle basi ovvero dalla frequenza di pubblicazione, che influisce notevolmente sulla crescita della fanbase – oltre che sul tasso di engagement.

Per riuscire a rimanere al passo con l’algoritmo di Instagram, è consigliato pubblicare almeno un contenuto al giorno, ovviamente nei momenti della giornata considerati migliori.

Secondo uno studio di SproutSocial, basato sui dati di Instagram che riportano i momenti di maggiore attività da parte degli utenti sulla piattaforma, il momento perfetto nel 2020 per condividere contenuti su Instagram sarebbe il mercoledì alle 11:00 e il venerdì tra le 10 e le 11:00. 

In generale comunque per raggiungere un buon livello di engagement si consiglia di pubblicare dal martedì al venerdì tra le 10:00 e le 15:00.

#2 Investi nella produzione di contenuti differenti

Post nel feed, Instagram Stories, IGTV, filtri AR e il nuovo arrivato Reels: la piattaforma mette a disposizione una grande varietà di formati per i tuoi contenuti, perché non testarli tutti per capire qual è quello che meglio funziona per acquisire nuovi follower?

Il livello di engagement infatti non è più collegato esclusivamente ai post nel feed: ora questo calcolo include anche metriche come le risposte e le menzioni nelle storie, le visualizzazioni dei video IGTV, l’utilizzo dei filtri etc.

Questo vuol dire che pubblicare diversi tipi di contenuto significa più opportunità per aumentare le interazioni da parte degli utenti e, come possibile conseguenza, la crescita organica della fanbase di Instagram.

#3 Utilizza gli hashtag giusti

Confermiamo che gli hashtag continuano ad essere di fondamentale importanza per aumentare la reach delle pubblicazioni su Instagram.

Ma è necessario scegliere quelli giusti, senza esagerare. Instagram consente di aggiungere fino a 30 hashtag nel testo dell’immagine, ma sembra che la quantità ottimale per raggiungere il massimo engagement sia di nove hashtag.

In generale, è meglio evitare di utilizzare hashtag vaghi o troppo popolari perché il contenuto rischia di passare inosservato tra i milioni di post che vengono pubblicati ogni minuto. 

Esempio, se siamo un artista che pubblica dipinti con l’acquerello, l’hashtag #watercolor è troppo generico. Piuttosto, se si tratta di un dipinto di fiori, utilizzeremo l’hashtag #WatercolorFlowers oppure #FloralWatercolor per raggiungere un target più specifico.

Esistono inoltre siti web o applicazioni che aiutano a trovare gli hashtag giusti da utilizzare, partendo da un argomento, come ad esempio DisplayPurposes.

Di grande utilità anche il tag di posizione, che aiuta a localizzare per esempio le piccole attività locali, in modo che gli utenti possano trovarle più facilmente dopo aver visto un contenuto.

#4 Organizza concorsi e giveaway

Lo sappiamo tutti: le persone amano ricevere prodotti gratuitamente e fanno di tutto pur di partecipare a un contest per vincere qualcosa.

SproutSocial afferma che il 72% dei consumatori si aspetta di trovare sconti o promozioni speciali sui canali social media brand. Al contrario, solo il 18% degli marketers pensa che sia necessario comunicare sconti e promozioni sui canali social.

Per questo organizzare un concorso o un giveaway è una strategia che funziona nel 99% dei casi per aumentare la follower base, oltre che consolidare la presenza del brand sulla piattaforma.

Ovviamente uno dei requisiti fondamentali per partecipare al concorso o al giveaway è quello di seguire la pagina e commentare il contenuto taggando i propri amici o colleghi (che a loro volta dovranno seguire la pagina). 

#5 Collabora con altri brand o con influencer

Un altro modo per aumentare la brand awareness e quindi ottenere nuovi follower è quello di collaborare con altri brand o con influencer, per esempio per il lancio di un nuovo prodotto in edizione limitata o per promozionare un concorso sul proprio profilo.

Se non si dispone di un budget dedicato esclusivamente alle collaborazioni con influencer, i micro-influencer continuano ad essere strategicamente efficaci per raggiungere un pubblico relativamente piccolo, ma realmente interessato e coinvolto.

In generale lavorare con gli influencer, in particolare appunto i micro e nano-influencer, crea un senso di fiducia nei confronti del brand da parte degli utenti. 

E mentre loro pubblicano contenuti e parlano del brand ai loro follower, il profilo Instagram aziendale comincerà a crescere organicamente.

Concludendo, esistono molti metodi per far aumentare la propria follower base in modo organico. Alcuni possono portare a una crescita più rapida (come ad esempio concorsi e giveaway) mentre altri sono più lenti a produrre risultati (come investire nella produzione di contenuti differenti). 

Controllare gli insight del profilo per analizzare l’andamento dell’account è fondamentale per migliorare la strategia di acquisizione di follower. Ad esempio, se ci sono grandi picchi in determinati giorni, è possibile dedurre quale tipo di contenuto è stato pubblicato in quel momento e quindi se il contenuto è performante o meno.

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Guida all’uso dei contenuti video per avere successo su Instagram https://www.jaconsulting.it/2020/08/05/guida-alluso-dei-contenuti-video-per-avere-successo-su-instagram/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=guida-alluso-dei-contenuti-video-per-avere-successo-su-instagram https://www.jaconsulting.it/2020/08/05/guida-alluso-dei-contenuti-video-per-avere-successo-su-instagram/#respond Wed, 05 Aug 2020 09:22:43 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=348 Come posizionare il proprio brand attraverso il video marketing sul social visuale Instagram, come sappiamo, è il social visuale per eccellenza: le fotografie e i contenuti video sono il cuore della piattaforma che fa del visual storytelling la sua cifra distintiva. Basta dare un occhio alle statistiche – che consacrano Instagram come il social più utilizzato […]

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Come posizionare il proprio brand attraverso il video marketing sul social visuale

Instagram, come sappiamo, è il social visuale per eccellenza: le fotografie e i contenuti video sono il cuore della piattaforma che fa del visual storytelling la sua cifra distintiva.

Basta dare un occhio alle statistiche – che consacrano Instagram come il social più utilizzato al mondo, con oltre un miliardo di utenti attivi ogni mese – per capire quanto sia fondamentale curare la propria content strategy.

“Content is king” è ormai diventato un ritornello che conosciamo bene, tuttavia anche il contesto ha la sua importanza. Se l’obiettivo principale di ogni contenuto è quello di interessare e coinvolgere il proprio target, diventa fondamentale definire al meglio il profilo del proprio cliente ideale – o le buyer personas – in modo da costruire delle storie ad hoc, che possano essere davvero di valore per lui. In questo modo, ogni singolo contenuto diventa un’opportunità, che va al di là dei numeri, al di là dell’engagement rate, delle conversioni e di tutti quelli che possono essere i KPI stanziati per una determinata campagna.

Lo storytelling che ogni brand ha l’occasione di costruire attraverso i propri canali social – e Instagram nello specifico – è quello su cui far leva per posizionarsi, distinguersi, rendersi riconoscibile e crearsi una rete di clienti (o di follower, alla peggio) davvero affezionati e coinvolti.

Non fare social, sii social

È questa la vera sfida che ogni brand presente online deve raccogliere. Essere social non significa limitarsi a essere presente sulla piattaforma o conoscerne il linguaggio, ma comunicare attraverso gli stessi strumenti nativi che il social mette a disposizione di tutti, brand e utenti privati.

Questa comunicazione flat, uno a uno, è l’entry point per conquistare la fiducia (e l’attenzione) degli utenti. La maggior parte delle persone presenti su Instagram oggi ha sviluppato un certo senso critico, per cui diffida di contenuti troppo patinati e artefatti, mentre strizza l’occhiolino a una comunicazione più autentica, che attinge alle funzionalità native di Instagram (Stories, GIF, sticker, …) per intrattenere e interagire.

Un canale Instagram particolarmente forte nella comunicazione uno a uno con i propri follower è quello del Saturday Night Live: la content strategy si basa fondamentalmente sul mostrare i dietro le quinte delle puntate e sulla pubblicazione di clip video in esclusiva.

In questo modo, non solo viene messo in risalto il lato umano – che non emerge all’accensione dei riflettori durante l’on-air della trasmissione televisiva – ma viene anche raccontato confidenzialmente e in modo inedito a tutti coloro che seguono il profilo. Questo tipo di comunicazione dà agli utenti l’illusione di poter accedere a contenuti a loro dedicati e sconosciuti ai più.

Del resto, la pratica del valorizzare i propri interlocutori facendogli credere di essere tra “i pochi eletti” che stanno per venire a conoscenza di un qualcosa che la maggior parte delle altre persone ignora, è già ben più che rodata. Ci basti pensare alla fortuna dell’influencer marketing che si basa esattamente su questo, sul consigliare prodotti, esperienze, stili di vita, come se fosse un segreto sussurratoci all’orecchio dal nostro migliore amico. Il fatto che gli influencer siano di fatto delle persone – come gli utenti – rende (o quantomeno rendeva ai suoi albori) questo “gioco” un po’ più credibile, tuttavia il segreto sta proprio nell’essere umani.

Umanizzare la comunicazione del proprio brand, rendendola anche meno curata nei dettagli ma più genuina, vi aiuterà a far breccia anche nel cuore dei più “scettici”.

Video content is king

Il formato più performante per intrattenere, raccontare delle storie e creare empatia con il proprio pubblico è il video.

Instagram lo sa bene, infatti offre un range sempre più ampio di strumenti per creare video in modo semplice ma efficace – Instagram Stories, IGTV, Instagram Live.

Una volta definito il tipo di storia che vogliamo raccontare, sarà necessario seguire una serie di semplici consigli nella costruzione del nostro contenuto video in modo da renderlo il più performante possibile. Tra tutti quelli che potremmo citare, ci sono tre condizioni chiave che determinano il successo di ogni tipo di contenuto video su Instagram:

  1. Credi nel colpo di fulmine
    Sappiamo che la fruizione dei contenuti sui social è sempre più distratta e veloce, pertanto per conquistare l’attenzione degli utenti è necessario giocarsi tutte le proprie carte fin da subito. È fondamentale inserire nei primi secondi di video tutte le informazioni che intendiamo necessariamente trasmettere, facendo particolare attenzione a comunicarle nel modo più appealing possibile, al fine di invogliare l’utente a portare a termine la visione del video.
  2. Le parole contano
    La maggior parte degli utenti, quando guarda un video online, preferisce non abilitare il suono durante la visualizzazione. Per questo motivo un inserimento consapevole di sottotitoli e cartelli diventa di fondamentale importanza per trasmettere tutti i concetti necessari e creare quel pathos che senza sottofondo musicale o parlato si rischierebbe di non ottenere.
  3. Un obiettivo alla volta
    Gli utenti online dimostrano di prediligere decisamente contenuti brevi e d’impatto. Per questo motivo, è importante che il nostro video riesca ad andare dritto al punto, senza la pretesa di comunicare una serie di concetti nello spazio di un minuto circa, con il rischio di risultare incomprensibile e di non raggiungere neanche uno dei risultati desiderati. Pertanto, che si tratti di brand awareness o della promozione di un determinato prodotto o servizio, è importante definirlo a monte, delinearne il target e sviluppare, di conseguenza, un contenuto su misura.

Ad ogni contenuto il suo formato video

Come detto in precedenza, Instagram ha colto la potenzialità del formato video e la sta sviluppando, giorno dopo giorno, mettendo a disposizione degli utenti sempre più feature per creare facilmente i propri social video. Partendo dal classico contenuto video caricato nel feed Instagram alle ormai celebri Instagram Stories, nuove opzioni di personalizzazione e nuovi formati si sono via via fatti strada attraverso il social, andando a soddisfare tutte le necessità dei creator in termini di customizzazione e durata.

Andiamo più nello specifico.

1. Video feed

La durata consentita è di massimo un minuto (superata la quale, il video verrà condiviso in IGTV) e il target principale sono i follower già acquisiti dal canale. Gli obiettivi di questi video sono molteplici – principalmente, parliamo di posizionamento di brand e promozione di prodotti e servizi, ma anche di engagement. Statisticamente , gli utenti guardano tra i 3 e i 10 secondi di video (considerando una media di 8 secondi di attention span), pertanto è da considerarsi fondamentale inserire il proprio logo fin dai primi frame.

2. Instagram Stories

Ogni frame ha una durata massima di 15 secondi e, anche in questo caso, è importante comunicare il messaggio di campagna il più velocemente possibile, per scongiurare la possibilità che l’utente possa stancarsi e passare alla Story successiva. Le Instagram Stories sono uno strumento di video marketing molto potente, poiché danno ai brand la possibilità di creare contenuti con i quali l’utente può interagire in modo attivo. È possibile chiamarli direttamente in causa attraverso sticker personalizzati (sondaggio, domanda, …) e guidarli a cliccare su un link o fare lo swipe-up verso una specifica landing page (es. direttamente sulla pagina di acquisto di un determinato prodotto). Pertanto, in particolare in relazione agli obiettivi specifici di conversione o traffico, le Instagram Stories si affermano come miglior formato disponibile da prevedere nelle proprie strategie.

3. IGTV

La più recente feature IGTV ci dà la possibilità di aggirare l’ostacolo delle limitazioni in termini di durata del contenuto, poiché è possibile caricare video fino a un massimo di 60 minuti. Parliamo, quindi, di una concezione più vicina a piattaforme con YouTube, che dà la possibilità ai creator di produrre contenuti più ricchi di argomentazioni e ai brand di veicolare web serie e, in generale, storytelling più articolati. Tuttavia, bisogna sempre considerare che, anche in questo caso, la maggior parte delle persone deciderà se guardare per intero il contenuto o meno entro i primi 15-30 secondi di contenuto. Anche in questo caso, bisognerà essere abbastanza creativi, da riuscire ad “agganciare” l’attenzione degli utenti fin dai primi secondi.

4. Instagram Live

Le dirette Instagram hanno dalla loro il potere del real-time. Inoltre, durante questi streaming, Instagram dà la possibilità agli utenti di interagire live, appunto, con il profilo in diretta. Per questo motivo, questo formato si sposa molto bene con il concetto di Q&A ad esempio, che dà la possibilità al brand di instaurare una relazione ancora più profonda con i propri follower e di soddisfare eventuali dubbi riguardo la propria realtà o i benefici che possono derivare dalla propria offerta. Altri spunti, dal punto di vista del contenuto, che trovano in questo tipo di formato video la loro migliore opportunità di espressione sono i tutorial (o, più in generale, le dimostrazioni), i behind the scenes e alcuni tipi di eventi, con l’obiettivo di ingolosire il target e spingerlo ad accedere alla totalità del contenuto, a pagamento (ad esempio acquistando il biglietto per una determinata performance artistica).

Insomma, l’attuale panorama social offre molteplici strumenti e opportunità di contatto con il proprio target, Instagram, in particolare, si distingue dagli altri in questo senso. Secondo uno studio della Forrester Research, una conosciuta società di ricerche di mercato americana, Instagram genera un tasso di engagement 10 volte più alto di Facebook, 54 volte superiore a Pinterest e 84 volte superiore a quello di Twitter.

Se consideriamo questi dati alla luce del fatto che il formato video si afferma, a sua volta, come quello più in grado di attrarre e coinvolgere gli utenti, capiamo quanto è importante per i brand investire in strategie di Instagram marketing basate su contenuti video.

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L’importanza del Community Manager https://www.jaconsulting.it/2020/07/29/limportanza-del-community-manager/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=limportanza-del-community-manager https://www.jaconsulting.it/2020/07/29/limportanza-del-community-manager/#respond Wed, 29 Jul 2020 08:52:31 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=319 Per rendere felici gli utenti Un po’ di teoria… Il Community Management è l’attività di gestione delle community, sia offline che online, al fine di stimolare il dialogo e monitorare le conversazioni tra brand e persone. In un mondo dove le relazioni e la soddisfazione dell’utente stanno assumendo un ruolo sempre più importante, saperlo fare […]

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Per rendere felici gli utenti

Un po’ di teoria…

Il Community Management è l’attività di gestione delle community, sia offline che online, al fine di stimolare il dialogo e monitorare le conversazioni tra brand e persone.

In un mondo dove le relazioni e la soddisfazione dell’utente stanno assumendo un ruolo sempre più importante, saperlo fare bene è essenziale per assicurarsi una crescita e solidità di lungo periodo.

Fare Community non è facile, ma abbiamo individuato 5 best practices che possono migliorare la soddisfazione degli utenti

ASCOLTARE

Ascoltare le discussioni degli utenti sul proprio brand è fondamentale per conversare con loro e dimostrarsi attenti alle loro esigenze.

VELOCITA’

La velocità di risposta è fondamentale sui social network. Da una ricerca condotta da Lithium Technologies è emerso che il 53% degli utenti di Twitter ad esempio, si aspetti una risposta dal Brand entro un’ora. La percentuale, in caso di crisi o particolari problematiche, sale al 72%.

PERSONALIZZAZIONE

Per velocizzare i tempi spesso si tende a fornire una risposta standard agli utenti. Per quanto sia sempre meglio di una non risposta, a lungo termine può dimostrare poco interesse verso gli utenti. Fornire ad ogni persona una risposta personalizzata e studiata sulle sue esigenze è sempre la soluzione migliore, tempo permettendo.

UTENTI

Alle persone piace essere considerate, questa non è una novità. Secondo uno studio condotto da Ball State rispondere agli utenti chiamandoli direttamente per nome può influire molto sulla soddisfazione della persona verso la risposta ricevuta.

CONNESSIONE

Dietro ad ogni utente c’è una persona e per le persone è importante ricevere una risposta dal brand in cui credono ed in cui si identificano. Quindi se riceviamo un commento o un messaggio, rispondere è d’obbligo.

Alcuni brand da cui prendere ispirazione riguardo il community management sono: Zappos & Amazon.

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6 Biografie da leggere per imparare e lasciarti ispirare https://www.jaconsulting.it/2020/07/24/6-biografie-da-leggere-per-imparare-e-lasciarti-ispirare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=6-biografie-da-leggere-per-imparare-e-lasciarti-ispirare https://www.jaconsulting.it/2020/07/24/6-biografie-da-leggere-per-imparare-e-lasciarti-ispirare/#respond Fri, 24 Jul 2020 08:14:39 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=316 Se sei un appassionato di marketing e non solo. Perchè le biografie? Le biografie sono un genere di libri dal quale chiunque può imparare veramente molto. Rappresentano lo spaccato di vita di alcune persone straordinarie, che, con il loro esempio possono ispirarci, insegnare e farci riflettere. In questo post ne consigliamo 6 STEVE JOBS di […]

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Se sei un appassionato di marketing e non solo.

Perchè le biografie?

Le biografie sono un genere di libri dal quale chiunque può imparare veramente molto.

Rappresentano lo spaccato di vita di alcune persone straordinarie, che, con il loro esempio possono ispirarci, insegnare e farci riflettere.

In questo post ne consigliamo 6

STEVE JOBS di Walter Isaacson

L’ARTE DELLA VITTORIA di Phil Knight

SERGIO MARCHIONNE di Tommaso Ebhardt

NON FUNZIONERA’ MAI di Marc Randolph

ELON MUSK TESLA, SPACEX E LA SFIDA PER UN FUTURO FANTASTICO di Ashlee Vance

VENDERE TUTTO – JEFF BEZOS E L’ERA DI AMAZON di Brad Stone

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L’importanza del colore nel Packaging https://www.jaconsulting.it/2020/07/21/limportanza-del-colore-nel-packaging/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=limportanza-del-colore-nel-packaging https://www.jaconsulting.it/2020/07/21/limportanza-del-colore-nel-packaging/#respond Tue, 21 Jul 2020 10:37:59 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=322 Il caso Barilla Un po’ di storia… Quando la pasta veniva venduta sfusa, i negozianti usavano avvolgerla in una carta di colore blu. Il gioco dei colori, blu della carta e giallo della pasta creava un contrasto cromatico che arredava il negozio, richiamando l’attenzione del cliente. Il blu di Barilla ha origine da questa tradizione, […]

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Il caso Barilla

Un po’ di storia…

Quando la pasta veniva venduta sfusa, i negozianti usavano avvolgerla in una carta di colore blu.

Il gioco dei colori, blu della carta e giallo della pasta creava un contrasto cromatico che arredava il negozio, richiamando l’attenzione del cliente.

Il blu di Barilla ha origine da questa tradizione, per poi subire dei piccoli cambiamenti nel tempo.

La scelta di questo colore ha lo scopo di comunicare: PIACEVOLEZZA, RASSICURAZIONE ED ELEGANZA

Nellultimo periodo però, nei supermercati troviamo un packaging di colore azzurro, che ha stupito tutti i consumatori.

Perchè?

ITALIANITA’

Il colore scelto richiama quello dello sport nostrano e in particolare della Nazionale Italiana, per enfatizzare il GRANO 100% ITALIANO

IMPATTO

Assumere un colore più vivo e forte, permette al prodotto di risaltare sullo scaffale del supermercato e di CATTURARE L’ATTENZIONE

TARGET

L’effetto cromatico, sembra ispirato ad un pubblico più giovane, in coerenza con una nuova strategia di POSIZIONAMENTO.

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I 3 errori più comuni delle aziende sui social https://www.jaconsulting.it/2020/07/01/i-3-errori-piu-comuni-delle-aziende-sui-social/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-3-errori-piu-comuni-delle-aziende-sui-social https://www.jaconsulting.it/2020/07/01/i-3-errori-piu-comuni-delle-aziende-sui-social/#respond Wed, 01 Jul 2020 11:32:02 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=308 Numerose aziende e organizzazioni stanno sfruttando in maniera eccezionale il potenziale dei social media, spesso con rilevanti e conseguenti incrementi di fatturato. Ma il quadro generale presenta ancora tante ombre. Andiamo quindi a vedere i 3 errori principali che le aziende compiono sui social media. 1 APPLICARE LE STESSE DINAMICHE DI COMUNICAZIONE DEL PASSATO AD […]

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Numerose aziende e organizzazioni stanno sfruttando in maniera eccezionale il potenziale dei social media, spesso con rilevanti e conseguenti incrementi di fatturato.

Ma il quadro generale presenta ancora tante ombre.

Andiamo quindi a vedere i 3 errori principali che le aziende compiono sui social media.

1 APPLICARE LE STESSE DINAMICHE DI COMUNICAZIONE DEL PASSATO AD UNO SCENARIO IN COSTANTE EVOLUZIONE

I social media non devono essere considerati solo dei nuovi strumenti di promozione, ma dei veri e propri motori di un cambiamento che non interessa solo la comunicazione o il marketing, ma l’intera organizzazione.

Le best practices principali sono:

  • capacità di ripensare tutti i processi interni;
  • aggiornamento continuo;
  • massima flessibilità nel ricalibrare strategie e tattiche sulla base delle costanti novità.

2 CONSIDERARE I SOCIAL MEDIA UN GRANDE E INDISTINTO UNIVERSO COMPOSTO DA PIATTAFORME SIMILI TRA LORO

Le piattaforme social, sebbene accomunate dalla stessa natura, sono tutte diverse fra loro. Infatti ognuna ha un pubblico diverso e dovrebbe essere utilizzata con stili di comunicazione e linguaggi diversi.

Avere la stessa comunicazione su tutte le piattaforme per ottimizzare i tempi ha come conseguenza quella di far comparire a un pubblico sbagliato dei contenuti non rilevanti, con uno stile non appropriato e con obiettivi poco coerenti.

3 COMUNICARE SUI SOCIAL SENZA DOTARSI DI UNA STRATEGIA DEDICATA E INTEGRATA CON GLI OBIETTIVI AZIENDALI.

E’ una mancanza più comune di quello che si possa immaginare:

  • secondo l’ultimo rapporto di Smart Insight, una delle principali fonti d’informazione sul marketing a livello globale, il 45% delle aziende non ha mai pianificato una strategia di marketing digitale.

I social media non sono l’ennesimo strumento di promozione, ma un nuovo approccio per comunicare e connettersi con i propri utenti.

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Fai crescere il tuo profilo Linkedin aziendale https://www.jaconsulting.it/2020/06/24/fai-crescere-il-tuo-profilo-linkedin-aziendale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=fai-crescere-il-tuo-profilo-linkedin-aziendale https://www.jaconsulting.it/2020/06/24/fai-crescere-il-tuo-profilo-linkedin-aziendale/#respond Wed, 24 Jun 2020 10:50:31 +0000 http://www.jaconsulting.it/?p=304 Perchè avere un profilo aziendale? LA PAGINA LINKEDIN E’ IL CV DELLA TUA AZIENDA Un profilo aziendale, inoltre, ti permette di: Integrare funnel di vendita (awareness, acquisition, revenue) Trovare investitori Trovare nuovi collaboratori e dipendenti 3 Pilastri: CONTENT, ENGAGEMENT, CONSISTENCY CONTENT Semplifica la tua idea e rendila piacevole, contenuti diversi per obiettivi diversi: AWARENESS: parla […]

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Perchè avere un profilo aziendale?

LA PAGINA LINKEDIN E’ IL CV DELLA TUA AZIENDA

Un profilo aziendale, inoltre, ti permette di:

  • Integrare funnel di vendita (awareness, acquisition, revenue)
  • Trovare investitori
  • Trovare nuovi collaboratori e dipendenti

3 Pilastri: CONTENT, ENGAGEMENT, CONSISTENCY

  • CONTENT

Semplifica la tua idea e rendila piacevole, contenuti diversi per obiettivi diversi:

AWARENESS: parla alla tua audience (post educational, news…)

ACQUISITION: condividi valore in cambio di qualcosa (invito a webinar per una email..)

REVENUES: parla del tuo prodotto (ma non annoiare!)

  • ENGAGEMENT

Tagga persone influenti quando interagisci con loro, daranno visibilità alla tua pagina.

Interagisci sul profilo aziendale con il profilo privato (commenta l’uno tramite l’altro e moltiplicherai la visibilità).

Mantieni una relazione 1:1 con il pubblico (rispondi ai commenti in modo diretto e personale)

  • CONSISTENCY

Abbi pazienza, testa e ascolta il tuo pubblico (coinvolgi le tue connections chiedendo feedback e suggerimenti) e soprattutto non smettere di pubblicare

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